Osea, capitolo 6
- E diranno: «Venite, torniamo all’Eterno perch’egli ha lacerato, ma ci risanerà; ha percosso, ma ci fascerà.
- In due giorni ci ridarà la vita; il terzo giorno ci rimetterà in piedi, e noi vivremo alla sua presenza.
- Conosciamo l’Eterno, sforziamoci di conoscerlo! Il suo levarsi è certo, come quello dell’aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra».
- Che ti farò, o Efraim? Che ti farò o Giuda? La vostra pietà è come una nuvola mattutina, come la rugiada che di buon’ora scompare.
- Per questo li taglio colla scura dei profeti, li uccido con le parole della mia bocca, e il mio giudizio verrà fuori come la luce.
- Poiché io amo la pietà e non i sacrifizi, e la conoscenza di Dio anziché gli olocausti.
- Ma essi, come Adamo, han trasgredito il patto, si son condotti perfidamente verso di me.
- Galaad è una città d’operatori d’iniquità, e coperta d’orme di sangue.
- Come una banda di briganti aspetta la gente, così fa la congrega de’ sacerdoti: assassinano sulla via di Sichem, commettono scelleratezze.
- Nella casa d’Israele ho visto cose orribili: là è la prostituzione d’Efraim! là Israele si contamina.
- A te pure, o Giuda, una mèsse è assegnata, quando io ricondurrò dalla cattività il mio popolo.
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